| "Lettera a Franco Bonera della "Gazzetta dello Sport"
di Franco Damiani
Signor Bonera,
leggo il uo trafiletto nella prima pagina della "Gazzetta" di ieri, 26 aprile, intitolato "Striscione aberrante" a proposito della scritta "25 aprile festa dei traditori della patria" esposto da alcuni tifosi della Juventus durante la partita Lazio-Juventus del 24 aprile. Lei afferma che tale scritta avrebbe "insultato il nostro Paese e i suoi cittadini, a cominciare dal primo di essi, Carlo Azeglio Ciampi, insigne custode della memoria storica nazionale". Tralasciando di commentare il suo giudizio, a mio giudizio estremamente adulatorio, su Ciampi, Incominciamo col dire che come cittadino italiano sono ben altre le cose che mi offendono, ma su ciò torneremo.
Il 25 aprile non è, notoriamente, la festa di tutti gli italiani, ma solo di una parte di essi, quelli che a quell'epoca stavano dalla parte degli americani e dei loro alleati (tra cui, in prima linea, i comunisti fedeli servitori dell'URSS di Stalin). C'erano altri italiani, che combattevano dall'altra parte, fedeli a un'idea di Patria e di Onore su cui nessuno ha il diritto di ironizzare. Ebbene, come sono chiamati questi altri italiani da sessant'anni a questa parte? Per l'appunto "traditori della Patria", come recita un decreto luootenenziale del principe Umberto di Savoia. Nessuno ha mai provveduto a cancellare ufficialmente quell'insulto. E Lei si scandalizza per una scritta da stadio, invoca, come anche il suo collega Bondini il giorno dopo, l'intervento della polizia e della magistratura in aggiunta alla multa da 20 mila euro che la Juventus ha già dovuto pagare? Ma di che Italia è cittadino Lei, signor Bonera?
Non certo di quella in cui è lecito bestemmiare impunemente ! il Creatore e Sua Madre, come avviene regolarmente sui campi di calcio senza che nessuno batta ciglio, non che scrivere sdegnati articoli di prima pagina? Non certo di quella dove, a sessant'anni dalla fine della guerra, una parte dei cittadini sono considerati ancora "di sere B" unicamente perchè scelsero di stare, nella maggior parte dei casi nobilmente, dalla parte poi risultata sconfitta?
E lei scrive su un giornale sportivo, che dovrebbe insegnare come non la vittoria ma l'onore conti e come lo sconfitto vada sempre rispettato? A Trieste, sempre allo stadio, è stato esposto lo striscione "25 aprile lutto nazionale". Anche per questa scritta i novelli Viscinski, Bondini e lei, chiedono i fulmini della legge: per quale reato, vivaddio? Non lo sa che cosa avvenne a Trieste nei giorni immediatamente successivi al 25 aprile (anche nel resto d'Italia, veramente, ma qui i lutti furono più numerosi e più atroci)? Non ha mai sentito parlare della mattanza che in ogni zona dell'Italia del Centro-Nord i comunisti scatenarono contro i loro avversari? Delle migliaia di vittime innocenti dei tribunali del popolo, del triagolo della morte, delle foibe (tra cui migliaia di preti, donne, bambini)? Non lo sa che i comunisti italiani avrebbero voluto regalare ai titini tutto il Friuli fino al Tagliamento? E lei si scandalizza se qualcuno parla di "traditori della Patria"? Che altro era chi, con il suo paese in guerra, collaborava con il nemico fino a sollecitare i bombardamenti sulle nostre città? Chi appena le cose si misero male saltò a piè pari sul carro del vincitore, abbandonando i suoi connazionali alle vendette dell'alleato tradito, così come fecero gli "eroici" partigiani di via Rasella, di Marzabotto, di Venezia, di Santa Giustina in Colle, di Sant'Anna di Stazzema?
In sostanza, signor Bonera, che cosa le hanno insegnato a scuola? Non lo sa che il 25 aprile, comunque la si voglia voltare, è l'anniversario della sconfitta dell'Italia e della sua consegna al nemico, che la occupa ancora sessant'anni dopo? Vuole una condanna anche per la memoria del marescialloo Montgomery, che nelle sue memorie scrisse che "il voltafaccia italiano dell'8 settembre fu il più grande tradimento della storia"? E per il generale Eisenhower, che definì la resa senza condizioni dell'Italia "uno sporco affare"?
E vuole che le spieghi il significato del verbo "to badogliate" coniato dagli inglesi? Direi che una bella denuncia postuma per questi personaggi ci starebbe bene. Ne propongo una anche per Piero Buscaroli, che già dieci anni fa definì esattamente "lutto nazionale" il 25 aprile per i triestini. E Le segnalo un giornale in edicola, Rinascita, che titola in prima pagina "25 aprile 1945-25 aprile 2005. Sono ancora qui. Liberiamoci dai liberatori" e nell'interno "Liberi da chi? Sessant'anni di menzogne". E dia pure anche il mio nome alla polizia."
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